martedì 23 dicembre 2014

BUONE FESTE !!!





              A TUTTI VOI ( CHE SIETE TANTI ) AUGURI DI BUONE FESTE E DI UN                                                                             SCOPPIETTANTE 2015









sabato 13 dicembre 2014

MARA VENIER...IL NUOVO CHE AVANZA.




Se nella politica il nuovo che avanza è candidare Mara Venier sindaco di Venezia siamo proprio messi male.
Dopo i deludenti risultati politici di Gino Paoli, Gerry Scotti, Ilona Staller, Elisabetta Gardini, Luxuria, Luva Barbareschi oggi arriva, da Silvio Berlusconi, l'idea di candidare sindaco di Venezia la veneta Mara Venier.
Questa sarebbe l'ennesima presa per il culo che il mondo della politica continua a propinarci, candidare una anziana soubrette televisiva come sindaco di una città, tra le più famose del mondo equivale ad avere una mente così ristretta che si potrebbe guardare dal buco della serratura con tutti e due gli occhi.
Mara Venier non me ne voglia, capisco che essendo sbarcata in Mediaset potremmo  aspettarci di tutto, magari una sua partecipazione all'isola dei famosi, oppure la conduzione di un programma come quelli che hanno di fatto portato ad esalare i suoi propositi artistici la triste Irene Pivetti, ma candidare un personaggio televisivo "dèmodè" con zero di esperienza politica, poca simpatia e con poca capacità di analisi  (basta ricordare le sue interviste televisive) è veramente troppo.
In un paese serio (ma il nostro non lo è) i rappresentanti delle istituzioni vengono selezionati per meriti acquisiti sul campo o per una competenza specifica che possa racchiudere in essa tutti gli elementi necessari per una gestione del patrimonio pubblico in modo obbiettivo e democratico. 
Mara venier, di cui moralmente non posso obbiettare nulla, non credo sia il nuovo che avanza ma esattamente il contrario e la prima che dovrebbe prendere questa proposta come una "boutade" dovrebbe essere proprio lei.


                                                                                                          Il rompiscatole









martedì 9 dicembre 2014

ALL' U-BAHN DI ANCONA UN TOSTO GIGI MONCALVO PRESENTA IL LIBRO "AGNELLI SEGRETI"


Questo blog difficilmente si occupa di notizie che non riguardino il mondo della televisione. Ma ci sono casi dove con soddisfazione transigo e l'evento in questione è uno di quelli.
Ad Ancona è stato inaugurata da poco una nuova struttura L'U-BAHN.
Un locale pubblico, anzi uno "concept store "dove nel ristorante tra gustosi e ricercati piatti, un selezionatissimo bar, un corner shop e una sala d'intrattenimento c'è anche la postazione visibile di RADIO U-BAHN.
Interno U-BAHN  Ancona

Ma non è questa la novità che mi porta a parlare di questo luogo, ma il fatto che la direzione, nella veste di Gianluca Mazzieri, programmerà per ogni giovedì un incontro con noti personaggi che diranno la loro senza censure mediatiche.
E guarda caso ad inaugurare questo appuntamento Giovedì  prossimo 11 Dicembre, ci sarà GIGI MONCALVO, giornalista, scrittore, ex direttore struttura RAIDUE ed ex direttore del quotidiano LA PADANIA.
Uno MONCALVO tosto che presenterà il suo ultimo libro "AGNELLI SEGRETI" dove con dovizia di particolari racconta passioni e verità nascoste della famiglia Agnelli.
Un incontro con il pubblico ed in diretta radiofonica/streaming dove non mancheranno le sorprese. 
Ecco come presenta il libro Roberto D'Agostino su DAGOSPIA:

 BOMBASTICO LIBRO DI GIGI MONCALVO SUI LATI OSCURI DELLA “FAMIGLIA REALE” ITALIANA - 2- L’AVVOCATO SAPEVA CHE STAVA PER SCOPPIARE “MANI PULITE” E POCHI MESI PRIMA FECE IN MODO CHE LA TITOLARITÀ DEL COMANDO DEL GRUPPO FIAT NON CONDUCESSE A LUI - 3- IL CONTROLLO AL RE DELL’OFFSHORE BATLINER E A RENÉ MERKT, FIDUCIARIO DEL VATICANO - 4- LE LETTERA DI EDOARDO: “ONESTAMENTE ORMAI PAPÀ NON LO RICONOSCO PIÙ. NON HO ANCORA TROVATO UNO PSICOLOGO O PRETE O PADRE SPIRITUALE CHE SIA REALMENTE RIUSCITO A COMPRENDERE IL PERCHÉ DI QUESTO SUO CONTINUO MODO DI COMPORTARSI” - 5- L'AMICIZIA TRA SUSANNA AGNELLI E MARISELA FEDERICI: “TRA MOGLIE E MARITO IL SENTIMENTO SI ESAURISCE, CON SUNI OGNI GIORNO ERA UN’EMOZIONE NUOVA” -

Ecco perche parlo volentieri di questo appuntamento, perche quello che il pubblico dell'U-BAHN sentiranno dalla bocca di GIGI MONCALVO Giovedì 11, non lo sentiranno mai dagli schermi televisivi.  Moderatrice della serata la bella e brava STEFANIA FALANGA.

lunedì 24 novembre 2014

DOTT.ENZO IACOPINO, DIRITTI E SENTIMENTI VALGONO PER TUTTI O SOLO PER BARBARA D'URSO?


Il Dott. Enzo Iacopino Presidente dell'Ordine dei Giornalisti, si preoccupa di come i programmi televisivi "strappa lacrime" alla Barbara D'Urso, non rappresentino una corretta informazione giornalistica, precisando tra l'altro che la stessa non è iscritta all'ordine.
Ora, vista la solerzia e la precisazione con cui pubblicamente il Dott. Iacopino difende l'Ordine che rappresenta, perche si cuce la bocca e non  risponde alla lettera aperta, pubblicata e inviatagli  dal manager Rody Mirri, http://t.co/Gur0GLddvE riguardo la vergognosa campagna diffamatoria che lo stesso subì nel 2010 nel programma "Striscia la notizia". Oggi che la Procura di Rimini ha rinviato a giudizio gli artefici di questo fatto (Michelle Hunziker, Max Laudadio e altre persone), la stampa italiana, la stessa che si era prodigata nel divulgare la notizia si mette il bavaglio e oscura la notizia? 
La coerenza e la parità dei diritti non si difende anche con la trasparenza delle notizie Dottor Iacopino? E se i diritti valgono per tutti come lei dichiara, come  mai in questo caso non vale?





                                                                                                        Il rompiscatole


  


domenica 16 novembre 2014

MICHELLE HUNZIKER E MASSIMO GILETTI IN UN SIPARIETTO PENOSO




L'intervista di Massimo Giletti a Michelle Hunziker (L'Arena Domenica 16 Novembre) è un esempio evidente di ipocrisia assoluta.
I due, amici da tempo ( lui era anche ospite al suo matrimonio) si sono auto celebrati in un penoso siparietto. Lui che decantava sviolinando  il rapporto quasi sublime tra Michelle e il marito Tomaso Trussardi, lei che lo punzecchiava sulla  sua vita da scapolo. Lui che osannava il ruolo della Hunziker come paladina in difesa delle donne. Lei che cercava di strappare a Giletti un ipotetico invito al suo eventuale futuro matrimonio, lui che osannava la madre e la figlia di Michelle, lei che raccontava della titubanza nel frequentare inizialmente il suo Tomaso e via di questo passo..
Dopo aver trasmesso uno spot contro la violenza sulle donne (dignitosissimo), promosso dalla fondazione che la Hunziker presiede si è  parlato di stalking. 
Dispiace che Giletti non abbia chiesto alla Hunziker come mai lei, così perfetta e attenta, è stata rinviata a giudizio per diffamazione nei confronti del suo ex manager Rody Mirri, reati pesanti  che la porteranno in Tribunale il 20 Febbraio 2015. 
Ovvio che tra amici non si fanno gli sgambetti, ma allora che cazzo di intervista è e che credibilità possa avere  se, chi parla in difesa delle donne e di stalking,  è una imputata in attesa di giudizio?

Questo tanto per la cronaca..... 






mercoledì 5 novembre 2014

CRISTINA PARODI UNA "SCIURETTA" FUORI LUOGO...




Se non fosse per quella  sua smodata voglia di dare il buon esempio e di apparire sempre perfetta, Cristina Parodi potrebbe risultare molto ma molto più gradevole.
Indubbiamente una donna con un suo fascino, peccato che non riesca a nascondere quella sua dipendenza catodica dell'apparire  che prevale sulla giornalista. La Parodi dovrebbe smetterla di avere quell'aria da maestrina che nulla lascia al caso.
Ogni pomeriggio conduce con Marco Liorni "La vita in diretta" Raiuno, e immancabilmente la si vede entrare con le mani in tasca..infatti i suoi abiti sono quasi tutti con le tasche incorporate. Il buon gusto nella scelta dei capi non gli manca così come non gli manca la professionalità. Quello che invece gli manca è la percezione del pubblico che guarda "La vita in diretta". Un contenitore che si rivolge ad un pubblico popolare, maturo, prevalentemente di donne casalinghe che non si identifica con l'aria da "sciuretta" della Parodi.
Di buono c'è che la Parodi non cede alla tentazione della volgarità e questo non è poca cosa, mentre nelle sue interviste con il personaggio del giorno ritorna nel ruolo di quella che, nulla fa per carpire all'intervistato qualcosa di diverso delle solite domande banali, quasi avesse paura di creare imbarazzo. 
Peccato..indice forse di una insicurezza di base. Credo e penso che Cristina Parodi se non fosse "frenata" dalla sua voglia di apparire perfetta potrebbe essere una giornalista tosta. Esattamente come penso sia nella vita privata.


                                                                                                            Il rompiscatole






venerdì 24 ottobre 2014

VANITY FAIR.IT CENSURA I POST CHE CREANO IMBARAZZO..


VANITY FAIR Si rifiuta di pubblicare un commento inviato da una lettrice.

Succedono fatti strani, fatti che fanno a cazzotti con la deontologia professionale dei giornalisti e che nascondono una cattiva educazione sociale, per questo non deve stupire se l'Italia si trova al 49 posto nella classifica mondiale riguardo la libertà di stampa.
Una lettrice affezionata di questo Blog ( Silvia C.) ci fa sapere che in rete sulla pagina Vanity Fair.it  sotto un articolo che elogiava Michelle Hunziker  nella sezione dedicata ai commenti con libero accesso dopo l'iscrizione, (ripresa anche sula sua pagina personale di Facebook) aveva scritto della notizia  che riguardava il rinvio a giudizio della Hunziker. Una notizia per niente offensiva,un dato di fatto.
Bene, quasi immediatamente questo suo Post è stato cancellato dalla redazione di Vanity Fair .it.
Evidentemente il rispetto per la libertà di stampa e per i lettori di questo sito, Vanity e per il direttore Luca Dini è poca cosa. Questo è la conferma( come sostengo da sempre) che attorno al personaggio Hunziker esiste da parte della stampa un silenzio imbarazzante che la rende complice di omettere fatti di cronaca rilevanti. 
Trovo che censurare i post (non offensivi o diffamatori) dei propri lettori sia un esempio squallido e poco democratico che ricorda la censura fascista di tanti ma tanti anni fa. Anche il sito "Gossip.it"elimina i post che non sono offensivi ma che creano imbarazzo. Eppure...
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

 E il triestino Luca Dini, cavaliere di Seingalt (Casanova ?), direttore di Vanity dovrebbe saperlo.
                                                                                                                            Il rompiscatole

lunedì 20 ottobre 2014

MASSIMO GILETTI E L'INTERVISTA "TELEFONATA" A SIMONA VENTURA

Massimo Giletti è il re dei "Paraguru" (Paraguru è copyright di A.Grasso).
L'intervista fatta a Simona Ventura ospite del programma "L'arena"su Raiuno è  la conferma di come si possono fare interviste banali e amichevoli tese solamente a dare un immagine patinata e promozionale dell'personaggio intervistato.

Un giornalista non dovrebbe mai porre domande scontate e banali tanto da sembrare concordate. 
Sarebbe stato diverso se Giletti avesse chiesto alla Ventura come mai l'ex marito Stefano Bettarini durante la loro separazione minacciò di rilevare certi suoi atteggiamenti viziosi e perche venne più volte accusata di abusare di cocaina. (FonteWikipedia)
Diversa l'intervista se Giletti avesse chiesto come si sente ad evadere il fisco (Nel 2008 la SRL di cui è socia insieme al padre è stata sottoposta a verifiche della Guardia di Finanza per un ammontare di spese non detraibili pari a 138.000 euro;dalle indagini è poi emersa un evasione fiscale pari a 58.000 euro nell'anno 2005/2006. (Fonte Wikipedia).
Perche Giletti non ha chiesto alla Ventura come mai ha lavorato con Lele Mora per diversi anni? Poi mi piacerebbe sapere perche Giletti ha presentato Simona Ventura come giornalista, perche questa  sarebbe una notizia. Dalle ricerche fatte risulta che abbia frequentato il liceo scientifico e l'ISEF a Torino.
Domande che possono sembrare pettegolezzi futili ma che invece (se non concordate) avrebbero permesso alla Ventura di dire la sua e noi di conoscere meglio il personaggio.
Ma non c'è solo Giletti tra i conduttori e giornalisti che pongono domande "telefonate". Che senso a chiedere ad un intervistato/a se ha mai fatto uso di cocaina perche è ovvia la risposta. Che senso a chiedere "hai mai accettato  compromessi per arrivare al successo? cosa vuoi che ti risponda se non un, "No" secco. I personaggi televisivi sono tutte persone perbene, non sniffano, non evadono le tasse, sono difensori indefessi della carriera "senza compromessi", ma sopratutto sono sempre sinceri. Sono solo gli altri che mentono.
Interviste dove l'unico interesse reciproco rimane quello dell'auto celebrazione. Meditate gente..meditate.

                                                                                                          Il rompiscatole

martedì 7 ottobre 2014

MICHELLE HUNZIKER UNA VIPERA BIONDA....

Visto la "manipolazione" da parte della stampa nazionale sul fatto "Hunziker- Mirri" e visto che questo Blog si chiama "LATVMANIPOLATA" , visto che il tutto è partito da un programma televisivo ho deciso di perorare questa diatriba, naturalmente dalla parte del Mirri. Per fortuna non sono il solo, di seguito un articolo acuto e interessante datato 2010 e tratto da un Blog "La sublime porta".





QUANDO UNA VIPERA BIONDA CONFONDE VOLUTAMENTE UNA PROPOSTA CON UN RICATTO:
LA VIGLIACCHERIA MENZOGNERA ( A SCOPPIO RITARDATO) DI MICHELLE HUNZIKER

Dopo decine d'anni, quando nessuno potrebbe mai smentirla, questavipera bionda di Striscia la Notizia dice una menzogna più del solito e confonde volutamente il concetto di "proposta" con quello di "ricatto". L'obiettivo finale è doppio: vendicarsi di colui di cui non è stata contenta e gettare fango sugli uomini come genere, auspicando inoltre ulteriori e più gravi leggi contro ogni etica, ogni logica ed ogni presunzione di innocenza (tipo quelle che ci sono in America, ove un prof non può nemmeno ricevere studenti con la porta non aperta per paura di essere accusato di chissà quale proposta/molestia).

“Da minorenne
subii ricatti sessuali”
“A 17 anni un talent scout mi disse: “se vuoi continuare a lavorare con me, devi venire a letto con me”, rivela la showgirl
“Mi disse: Se vuoi continuare a lavorare con me, tu devi venire a letto con me”: Michelle Hunziker dichiara di essere stata molestata sessualmente quando aveva 17 anni dal sedicente imprenditore e talent scout Rody Mirri su cui sta facendo un’inchiesta il tg satirico Striscia la notizia.
“Purtroppo conosco Rody Mirri. È un incubo”, afferma la Hunziker ai microfoni di Max Laudadio. E aggiunge: “Io facevo la modella e avevo 17 anni. Quando feci la pubblicità della “Roberta”, che fece un bel po’ di clamore, mi propose di lavorare con lui. All’epoca aveva una quarantina d’anni. Lui diceva di essere un grande produttoreLa conduttrice continua raccontando che, dopo aver lavorato con Mirri per un po’ di tempo, questi le disse che tra il produttore e la sua protetta doveva instaurarsi un feeling talmente forte da farli diventare complici anche solo con uno sguardo e che sarebbe stato fondamentale andare a letto insieme. Quindi precisa: “Mi fece un vero e proprio ricatto. Ovviamente non ci sono andata a letto con lui e ci provò per tanto tempo a ricattarmi anche davanti a lavori che mi ingolosivano moltissimo”.

Michelle conclude: “È anche per questo che oggi esiste Doppia Difesa, una fondazione che cerca di tutelare i diritti delle donne, ma è impegnata soprattutto a combattere la violenza e le discriminazioni su donne e bambini, per aiutare i più deboli”. E a tutte le ragazze che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo la Hunziker lancia un monito: “Non è andando a letto con le persone che si fa questo lavoro”.

La vipera bionda della TV non sa o non vuole distinguere un ricatto da una proposta.
Chi ricatta impone alla controparte di fare o subire qualcosa minacciandole di infliggerle un danno ingiusto, di privarla di un diritto o comunque di non darle qualcosa che comunque dovrebbe dare.
Chi fa una proposta invece semplicemente chiede alla controparte se è disposta a fare o subire qualcosa in cambio della concessione di un bene/privilegio/vantaggio che a priori non le sarebbe affatto dovuto.
Chi subisce un ricatto non può dire di no pena il danno ingiusto, la perdita di un diritto o la futura privazione di quanto (materialmente o moralmente o come possibilità) ha in quel momento.
Chi riceve una proposta può dire di no senza subire alcun danno e mantenendo (materialmente, moralmente e come possibilità) tutto quanto aveva prima.La proposta costituisce insomma l'aggiunta di una possibilità, accettando la quale si ha qualcosa in più e rifiutando la quale non si ha nulla di meno. Il ricatto rappresenta invece una possibilità in meno: se lo si accetta si mantiene quanto si ha, se lo si rifiuta si perde qualcosa.
E chi offre una possibilità in più non può in alcun caso essere considerato molesto (almeno che, ovviamente, la sua proposta non si tramuti in un ricatto dopo un eventuale rifiuto).

Il fatto che la bionda stronzetta abbia potuto dire di no senza subire alcun danno ingiusto dimostra si trattasse di proposte e non di ricatti.
E non si può chiamare danno ingiusto il non aver potuto scorciatoie di carriera, presentazioni di personaggi influenti, assegnazione di ruoli importanti, vantaggi rispetto ad altre aspiranti attrici/modelle, costituendo tutto ciò la legittima aspirazione (comune a molte persone) a qualcosa "in più" (rispetto a quanto le persone nella stessa situazione hanno) e non un diritto a priori di tutti., sapeva parlare molto bene e mi disse: Ti farò diventare famosissima. Non aver potuto ottenere "qualcosa in più" (di non dovuto a priori) non è un danno. E il fatto che le proposte fossero "allettanti" non le rende moleste, ma dimostra ancora di più la loro natura di proposte (a cui è difficile resistere non per la paura di subire un male, ma per la speranza di guadagnare un desiderabile bene)
Quella della stronzetta bionda non è affatto paragonabile alla situazione, ad esempio, di una studentessa meritevole di promozione o comuque avente diritto ad un esame imparziale, che si veda minacciata di bocciatura se non accetta di soddisfare sessualmente il professore.
Semmai è paragonabile a quella di una studentessa (che non ha studiato o nemmanco si è presentata all'esame) cui viene proposto, in cambio di una lode non guadagnata sul campo, di passare l'esame "sotto le coperte".
Non sta scritto da nessuna parte che sia un diritto naturale avere agevolazioni nella carriera nel mondo dello spettacolo.
Se una donna ne vuole deve dare qualcosa in cambio.
O pretende di avere tutto per niente solo perchè è donna?
Cosa danno le donne, agli uomini, per niente?

sabato 4 ottobre 2014

MICHELLE HUNZIKER RINVIO A GIUDIZIO CHE PESA sulla sua credibilità..






Ora per Michelle Hunziker le cose si complicano davvero.
Rinviata a giudizio dalla Procura di Rimini per il delitto previsto e punito dagli articoli 110 e 595 comma I II e III del codice penale,per avere in concorso e previo concerto tra loro (Max Laudadio) offeso l'onore di Rody Mirri etc...
Questa la pesantissima accusa, ora come ho sempre sostenuto in questo blog per la Hunziker, Laudadio e altri le cose si fanno serie. In pratica hanno avuto 20 giorni per ben due volte (in totale 40 giorni, poichè  due sono state le conclusione delle indagini preliminari) come Mirri spiega bene nel suo blog) http://rodymirri.blogspot.it/ per poter dimostrare con deposizioni, testimonianze ecc.. la loro innocenza. Evidentemente e indipendentemente da questo la Procura di Rimini ha rinviato a giudizio tutti quanti Hunziker compresa.
Ora però concordo con Mirri che i Mass-media italiani sono davvero vergognosi. Ma come la Hunziker dal bancone di Striscia con Laudadio (che tra l'altro è accusato con altri del"Delitto previsto e punito dagli articoli 110,81 e 615 bis commi I e II del codice penale, perche, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, con l'ausilio di strumenti di videoregistrazioni occultati sulla loro persona e dopo essersi introdotti con i comportamenti ecc.....") diede la notizia delle molestie sessuali subite ( in realtà erano, se ci sono state, al massimo proposte indecenti) accontentando i giornalisti che senza mai usare il termine "presunto" diffusero la notizia su scala non solo nazionale.
E ora, che tutti questi signori sono stati rinviati a giudizio, scrivono che la Hunziker è stata denunciata per aver detto che Mirri si doveva vergognare, tralasciando di scrivere la vera notizia che è una sola. La Hunziker e soci sono  stati  rinviati a giudizio con accuse pesanti ma non certo per" la frase che Mirri"Si deve vergognare" come citano quasi tutti gli articoli apparsi in queste ore.
Ma porcaccia miseria come è possibile tutto questo? dove è finita l'obbiettività e il diritto di cronaca? dove sono finiti i giornalisti degni di interpretare con dignità questa professione?
Allora anche Roberto Simioli ex patrigno della Hunziker nel suo blog http://leveritanascoste-roberto-simioli.blogspot.it/   dice la verità, visto che mai nessuno ha smentito niente?

Certo che neanche un bravo sceneggiatore avrebbe potuto immaginare una storia come questa.  Mancano pochi giorni al matrimonio Hunziker-Trussardi e credo che questo regalo di nozze sia proprio indigesto.


                                                                                                              Il rompiscatole



sabato 27 settembre 2014

MARIA LATELLA DIFENDE LE DONNE CON CACHET DA SESSANTA MILA EURO.

Certo è che curiosando in rete si trovano notizie interessanti come questa, pubblicata sul sito "Campane di Pinzolo",  località famosa per essere la sede del ritiro estivo dell'Inter.
In sostanza un gruppo di persone, anzi tre per l'esattezza (Margherita Cogo, Anita Binelli, Walter Vidi)  formano e costituiscono una specie di agenzia turistica privata, allo scopo di promuovere Madonna di Campiglio, Pinzolo e l'intera Val Rendena.
Un idea abbastanza balzana visto che esiste da sempre in loco l'Azienda di Promozione Turistica, ma fatto curioso è che i promotori di questa iniziativa sono due assessori dello stesso comune e una ex presidente della Provincia di Trento.
I contributi ricevuti da questa associazione per l'evento "IL POTERE DELLE DONNE"sono corposi ( Euro 224.672 ) e qualcuno chiede spiegazioni in merito. Il comitato 1550 risponde sempre sul sito locale in questo modo...
http://www.campanedipinzolo.it/articolo.php?num=20140923034945

                                                   Maria Latella e Sabina Guzzanti

Praticamente (toccando il ridicolo) un rendiconto che non rende conto di niente se non la cifra globale percepita e spesa per la manifestazione durata tre giorni "IL POTERE DELLE DONNE". Ma senza entrare nel merito di questa associazione che la dice lunga sui doveri morali dei singoli assessori comunali, dovrebbe far rabbrividire e stupire che donne famose per promuovere iniziative a favore delle stesse, chiedano compensi astronomici. Evidentemente promuovere queste iniziative diventa un lavoro ben retribuito. Maria Latella in qualità di Direttore Scientifico dell'evento e staff  Sabina Guzzanti  ha percepito 61.734.40 Euro, si presume, visto il rendiconto, al netto delle spese di ospitalità e trasporto.   Complimenti ora capisco il..."POTERE DELLE DONNE".



                                                                                                   Il rompiscatole




giovedì 4 settembre 2014

LUCIO PRESTA UNO CHE SA IL FATTO SUO... E QUELLO DELLA TELEVISIONE.


 Riporto un’intervista fatta a Lucio Presta da Claudio Sabelli Fioretti, apparsa sul Corriere della Sera il 2 giugno 2005. Non nascondo una smisurata simpatia per Presta, uno che dice quello che pensa, anche se ritengo sia più facile dire quello che si pensa con il portafoglio gonfio. Ma dice cose che condivido e questo mi basta. 
                                                                                          Il rompiscatole




Se siano stati molti milioni di euro a spingere Paolo Bonolis a lasciare la Rai o una questione di principio, o uno sgarbo, o un futuro più roseo, non lo sapremo mai con certezza e in fondo possiamo anche farcene una ragione. Una sola cosa è certa. Dietro tutto questo c’è un ragazzo di 45 anni, un ex ballerino calabrese dalle idee chiare e dalle maniere decise che ha portato in pochi anni l’artista Bonolis da Bim Bum Bam al gradino più alto della televisione italiana. Sempre rimanendo nell’ombra e lontano dai fari della popolarità. In cambio ha avuto il 15 per cento dei guadagni di Bonolis e si è conquistato la fama di personaggio misterioso e potente. 
Allora, signor Presta, lei è potente? Quanto è potente?«Innanzitutto diamoci del tu».
Allora Lucio, sei potente? Quanto sei potente?
«Io sono un maggiordomo di alto livello. Sulla mia carta d’identità non posso neanche scrivere “agente”. Il mio mestiere non esiste. La mediazione tra uomini è vietata».
Sei illegittimo. «Siamo stati tacitamente accettati e non veniamo perseguiti. Ma non abbiamo un albo né un sindacato».
Come si diventa uno come Presta, per quanto illegittimo?
«Facendo il road manager, cioè la persona alla quale un artista affida la sua vita in tournée. Io ho avuto la fortuna di cominciare subito con artisti importanti».
Raccontami la tua fortuna.«Facevo il ballerino. Avevo deciso di smettere di ballare e siccome ero legatissimo a Franco Miseria e ad Heather Parisi, organizzai per loro, che avevano lasciato il manager Vincenzo Ratti, una piccola tournée in Svezia, Danimarca, Germania. Andò benissimo. Io però mi rendevo conto di essere un dilettante. Allora sono andato a conoscere Vincenzo Ratti, ho convinto Heather a tornare con lui e Vincenzo mi ha preso con sé. Nel giro di due anni ero suo socio al cinquanta per cento. Lui aveva Benigni, D’Angelo, Carmen Russo. Ci univa molto il fatto di avere studiato entrambi dai salesiani». 
Perché dai salesiani?«A Cosenza ho fatto fino alle lementari. Ma ero tremendo, una spina nel fianco di mio padre, mi divertivano più le scorribande con gli amici che la scuola. E mio padre mi mise in collegio, a La Spezia». 
Oltre a esasperare tuo padre, che cosa facevi?«Giocavo mezzala. Ero magrissimo. 64 chili per 1,84 di altezza. Mi chiamavano “fogliolina”. Sono diventato un energumeno quando ho smesso di ballare e di fumare»Il tuo cantante mito?
«Ero pazzo di Giovanni Calone. Come mia nonna».
Due fan in tutta Italia per questo Giovanni Calone.«Ma che dici? Giovanni Calone, in arte Massimo Ranieri. Amavo Massimino alla follia».
Insisto. Sei potente? 
«È fortuna. Ho costruito grazie al talento di Bonolis un personaggio che oggi fa tendenza, risultati, qualità. E non è pensabile che i dirigenti non si confrontino con me».
Vedi?
«Ma questo non significa avere potere. Se domani qualcuno dicesse: “Guarda che le regole le detto io, altrimenti Bonolis va per citofoni”, il mio potere sarebbe quello dell’associazione dei portieri italiani». 
Ma visto che nessuno lo dice…
«Ma il potere dov’è? Avevo un programma che stava andando molto bene e la Rai lo chiuse».
Se parli di Affari tuoi gli accordi erano quelli: chiusura e riapertura più tardi.
«Visto che il programma andava fortissimo, avevo chiesto di non interromperlo. E invece no, lo hanno chiuso per andare a sperimentare le scimmiotte della Ventura. Così quando poi sono venuti a chiedermi se si poteva ricominciare Affari tuoi in anticipo io ho detto di no, che gli accordi andavano rispettati». 
Oltre che potente sei anche dispettoso.
«E Music Farm? Amadeus non lo voleva fare. Ma io lo avevo motivato, gli avevo dato coraggio, e lui era stato bravissimo. L’anno dopo lo hanno sostituito con Simona Ventura. E poi ti meravigli se quando hai bisogno ti mando a quel paese?».
Comunque tu e Lele Mora…
«Non mi sento collega di Lele, lo dico con rispetto. Siamo due mondi diversi. Lui gestisce molti artisti, serate, feste, esibizioni, ostentazione. Io sono salesiano…».
Un potente che vive nell’ombra.
«Vivo tranquillo, non vado per locali, ho una barca molto bella, ma lo sa solo chi ci è salito, vivo da solo, in una casa media, ho i miei libri, le mie abitudini, il mio cane. E mi occupo dei miei figli». 
Anche i tuoi artisti fanno questa vita monacale?
«Se vogliono lavorare con me, niente discoteche e vernissage».
Rinunciano a tanti soldi.«Non me ne frega niente. Questi signori guadagnano molto più di quanto abbiano mai sognato da bambini».
Tu quanto prendi?
«Tra il dodici e il quindici per cento». 
Lele prende il venti.
«Sono felice per lui. E non ci credo».
Lele ha un orologio da un miliardo.«Io non uso orologi».
Come fai a sapere l’ora?
«La chiedo. Però sono un amante degli orologi. Mi basta la gioia immensa di sapere di averli».
Come Lele. Matti e feticisti tutti e due. L’orologio più costoso?
«Un Rolex da cinquanta milioni».
Magalli mi aveva parlato della "clausola Perego". Cioè: se vuoi Bonolis prendi anche la Perego.
«Magalli è un delinquente. Le battute sono la sua rovina. Ha talento, ma ha una bocca che non dovrebbe appartenere a quel corpo. Io non attacco vagoni ai treni».
Hai detto: "Preferisco che i miei artisti stiano tutti da una parte".
«Lo penso ancora».
Purtroppo adesso hai Bonolis a Mediaset e tutti gli altri in Rai«Non sempre le cose riescono e questa è una di quelle volte».
Perché li preferisci tutti da una parte?«Perché occupo un territorio. Ti faccio un esempio pratico. Se un direttore vuole fare a pezzi un mio artista…».
E perché mai dovrebbe?
«Perché esistono anche i direttori stronzi e incapaci. Se uno di questi vuole fare a pezzi un mio artista deve pensarci bene perché se lui oggi fa male a me io domani posso fare male a lui. Io voglio che rifletta». 
Robe fra potenti.«Legittima difesa. A Paola hanno chiuso la Talpa che aveva addirittura battuto Zelig. Poi la stessa rete che ha chiuso la Talpa ha chiesto a Bonolis di fare quattro puntate serali di un programma. “No grazie, non ci interessa”». 
Il confine tra il potere e la legittima difesa è labile.
«Quando uno è debole c’è quello forte che lo aiuta. L’importante è che si ricordino che non è il caso di trattarmi male. Non sono uno che vende spazzole».
Tu sei stato fidanzato con Paola Perego. Conflitto di interessi?«Ero e sono durissimo con Paola. Sono molto più dolce con Bonolis».
Accusano Bonolis di essere volgare.
«Sfido chiunque a citare una parolaccia di Paolo».
Non è questione di parolacce.«Un doppio senso, qualche volta…».
Mille doppi sensi. Non dice "porca puttana", però su un "pisello" ci marcia per ore.«Ma sempre con molto tatto. E poi subito dopo se ne esce con una citazione alta. È tutto una punteggiatura».
In conferenza stampa, a Sanremo, ti ha definito "di eleganza morale infinita". Una frase senza senso.«Intendeva dire che sono una persona che per principio, per lealtà, per rispetto, ammazza e si fa ammazzare».
Che cosa c’entri l’eleganza…
«Quando faccio notare un errore a qualcuno cerco di fare attenzione che la cosa non gli arrivi come uno schiaffo. In questo lui riscontra eleganza».
Il porto d’armi è eleganza morale?
«Ho subìto due rapine. Non è eleganza morale: è il miglior deterrente che conosca».
Hai mai avuto scontri fisici?
«Da bambino tanti. Da grande una sola volta, contro i tifosi del Pisa. Ne ho prese tante, ma tante. E ne ho date pochine. Ho un difetto pericoloso: non ho paura».
Non dovresti girare armato.
«Quando giro armato non litigo neanche se mi infilano un dito nella carne. Ma la cosa cambia se vedo a rischio una vita».
Sono state scritte molte cose false su di te?
«Non molte, ma tutte da Concita De Gregorio su Repubblica».
Vi siete chiariti?
«Io sono salesiano. Prima mi vendico poi perdono».
Quale sarà la vendetta?
«Prima o poi magari darò una notizia che per lei è importante a qualcun altro del suo giornale».
Hai litigato con Ricci.«Crede di essere il dottore della televisione. Invece è la malattia. Per andare dritto alla meta non ti dico che ammazzerebbe i figli ma tutti quelli che ci sono prima sì».
Hai litigato con Celentano.
«Adriano, guidato da una mano cattiva, disse che era incredibile che Bonolis prendesse 500 milioni a puntata per venire a condurre un programma in Rai. Ma io ho lavorato per Celentano e so tutto della televisione, chi piglia i soldi, come, quando, dove. Conosco il sistema. E allora dissi: “Tiriamo fuori le carte: noi le nostre e tu le tue”. Non disse più niente. E io continuo ad avere grande stima di lui». 
Hai litigato con Beppe Grillo.«Aveva attaccato pubblicamente Benigni coinvolgendo anche me. Gli scrissi una lettera di fuoco di dieci pagine, dove gli ricordavo, tra l’altro, quando andava all’estero per convention, quando con la sua barca, che andava a nafta non a idrogeno, si incagliò in una zona protetta della Sardegna…». 
Dieci pagine di gentilezze, insomma. Poi lo hai perdonato?
«Certo. Sono un salesiano».
Un salesiano litigioso. Hai litigato anche con Giorgio Gori, Lucia Annunziata.
«Io non attacco mai. Proteggo i miei artisti».
Vale più Bonolis o la Ventura? «Bonolis ha il triplo delle chiavi di lettura».Parlavo di soldi.
«Bonolis rende e guadagna almeno tre volte più della Ventura».
Prenderesti la Ventura?
«Non farei mai uno sgarbo ad un collega e lei non si sognerebbe mai di venire con me. Ma in via ipotetica la prenderei. Poi mi metterei a tavolino a rivisitare il personaggio. Lei, qualunque programma faccia, è sempre identica». 
Fammi un esempio.«Quando presenta è defilata, non è mai centrica rispetto al palcoscenico. È una sua caratteristica molto interessante. Ma a Sanremo non può non essere centrale, la liturgia di Sanremo non lo consente».
Con chi non sei riuscito a lavorare?«Con Valeria Marini. I capricci vanno bene, ma i telefoni bianchi no. Valeria ha cambiato tutti gli agenti su piazza. Se non c’è riuscito Lele Mora, che è il più grande a coccolare, non ci può riuscire nessuno». 
A cosa devi stare attento in Mediaset?
«Ai potentati. Ricci, Costanzo. L’azienda ha una gestione unica. Ma la quotidianità la gestiscono persone legate a loro. E, se possono, due chiodini te li seminano sotto i piedi».
Questo è il motivo per cui per andare a Mediaset avevate chiesto la testa di Ricci?
«Mai chiesta la testa di Ricci».
Giuri su Bonolis?
«Giuro su Bonolis. E ti dico di più: se mi avessero dato la testa di Ricci mi sarei ubriacato per la gioia. Ma non l’ho maichiesta. Sarebbe stato un errore madornale. Io preferisco che Ricci ci sia. Sarà più doloroso per lui». 
Avete chiesto di sovrapporvi.«No, abbiamo solo chiesto: della fetta di pane ne mangiamo metà lui e metà noi. Ricci doveva scegliere: o avere Bonolis vicino o averlo contro».
Bonolis non fa che andare di qua e di là. È un voltagabbana?«Bonolis fa televisione dove ci sono cose che gli piacciono».
Allora chi è un voltagabbana?
«Costanzo odiava il Grande Fratello, oggi vive di Grande Fratello. Però è intelligente. E ha detto: “Ho detto una stronzata”».
Tu patisci i critici?
«Ho patito Gualtiero Pierce, di Repubblica. Diceva cose tremende su Paolo, sulla Perego, su Amadeus. Una volta l’ho incontrato e gli ho detto: “Il tuo problema è che vuoi fare la televisione e non te la fanno fare”. Poi è diventato autore in Rai. E mi ha confessato: “Solo tu mi avevi capito”». 
Chi sono i bolliti della televisione?Ti posso dire chi sono quelli che non si sono accorti che la televisione è cambiata. Gli spaesati».
Tipo?
«Pippo Baudo. Uno che rappresenta un pezzo di storia della televisione non può giocare a mettersi in mutande per fare aumentare l’audience. Ma Pippo ha dedicato talmente tante energie alla televisione che la confonde con la sua famiglia. Se non va in studio non sa che cosa fare». 
Altri spaesati?
«Boncompagni. Ottimo regista, ha fatto cose geniali. Ma vive pensando al passato». 
Arbore ti piace?
«Per niente. È insopportabile. Non vuole mai rischiare nulla e poi critica gli altri».
Criticò Bonolis e la sua forzata ricerca di parole difficili. «È vero. Dopo Sanremo lo ha preso in giro: “Oggi se non coniughi il congiuntivo non sei nessuno”. Ma se c’è chi campa con il congiuntivo come Bonolis, c’è chi campa con il passato come Arbore». 
Hai detto: "Prima di passare alla storia è meglio passare alla cassa".È la battuta di un grande autore di giochi, Popi Perani. Io l’ho solo ripetuta e Guia Soncini ci ha scritto un pezzo».
Tu ne sei convinto?«No. Io sono convinto che noi tutti dobbiamo tentare di scrivere la nostra piccola parte di una nostra piccola storia del nostro piccolo mondo».
Bonolis è al bivio: da una parte si va verso la storia e dall’altra si va verso la cassa. Che consiglio gli dai?
«Tre anni fa abbiamo fatto la scelta di rinunciare a tanti miliardi Mediaset per venire alla Rai».
Quindici miliardi Mediaset contro quattro miliardi Rai.«E non ho sentito nessun giornalista batterci le mani».
Stavolta hai fatto il contrario.«Le cifre sono chiare a tutti: otto milioni di euro all’anno, per tre anni».
Per chi voti?«Non te lo dico». 
Ho letto che sei di An.«Non so neanche cosa significhi An». 
Dicono anche che sei di sinistra.
«Vuol dire che sono bravo».
Conosci Berlusconi?«L’ho incontrato ad Arcore, per i contratti. Mi preparavo per tre giorni, studiavo la migliore cravatta, il vestito più opportuno. E lui si presentava in tuta».
Gioco della torre. Mentana o Vespa?
«Mentana utilizzava il Tg5 per fare la finestra a Striscia».
Gioco di squadra.«Certo, non era un reato, ma rendeva ridicolo il suo Tg. Un giorno gliel’hofatto notare. E lui non l’ha più fatto».
Gruber o Santoro?
«La Gruber è troppo impostata. Non respira nemmeno se non ha pensato come fare».
Bondi o Baget Bozzo?
«Baget Bozzo. Non è neanche salesiano. È solo un anguillone».
Buttiglione, Tremaglia o Fisichella?
«Li obbligherei a scoprire la bellezza di un’avventura gay».
Veneziani o Socci?
«Socci è negato per la televisione ora dirige una scuola di giornalismo televisivo».
Pier Luigi Celli o Gianni Locatelli?
«Celli è stato il migliore di tutti. Locatelli rappresenta l’epoca dei “professori”, quelli che avevano la puzza al naso. Ci consideravano tutti dei baluba incolti e cretini».
Cattaneo o Baldassarre?
«Butto Baldassarre. Poi lo riporto su e lo ributto. Poi lo vado a riprendere e lo butto un’altra volta».
Hai un ottimo ricordo di lui.
«Fa parte della categoria dei signorotti di passaggio che si trovano ad occuparsi di cose delle quali non capiscono niente. La sera dell’Ultimo del Paradiso di Benigni, arrivò a spettacolo iniziato. Alla fine si limitò a chiedere a Benigni di andare a fare una ospitata dai frati cappuccini di Assisi».«La Gruber è troppo impostata. Non respira nemmeno se non ha pensato come fare».
Bondi o Baget Bozzo?
«Baget Bozzo. Non è neanche salesiano. È solo un anguillone».
Buttiglione, Tremaglia o Fisichella?
«Li obbligherei a scoprire la bellezza di un’avventura gay».
Veneziani o Socci?
«Socci è negato per la televisione ora dirige una scuola di giornalismo televisivo».
Pier Luigi Celli o Gianni Locatelli?
«Celli è stato il migliore di tutti. Locatelli rappresenta l’epoca dei “professori”, quelli che avevano la puzza al naso. Ci consideravano tutti dei baluba incolti e cretini».
Cattaneo o Baldassarre?
«Butto Baldassarre. Poi lo riporto su e lo ributto. Poi lo vado a riprendere e lo butto un’altra volta».
Hai un ottimo ricordo di lui.
«Fa parte della categoria dei signorotti di passaggio che si trovano ad occuparsi di cose delle quali non capiscono niente. La sera dell’Ultimo del Paradiso di Benigni, arrivò a spettacolo iniziato. Alla fine si limitò a chiedere a Benigni di andare a fare una ospitata dai frati cappuccini di Assisi».


lunedì 28 luglio 2014

IL "FURBETTO" EZIO GREGGIO E I PROGRAMMI TELEVISIVI IPOCRITI

Che il sottoscritto non ami certi programmi televisivi che si ergono a paladini della giustizia e della moralità è un dato di fatto. Anche perche, sempre secondo loro, la definizione "furbetti"è il termine che normalmente  attribuiscono a loro discrezione. Non occorre scomodare Montanelli quando scriveva: «nella mia vita ho conosciuto farabutti che non erano moralisti, ma raramente dei moralisti che non erano farabutti». 

Ora, prendiamo il caso di Ezio Greggio, residente da anni in un "paradiso fiscale"come viene definito il Principato di Monaco.

Se, sessantenne si accompagna normalmente a giovani donne di eta variabile (18/23 anni). 

Se, "La colpa, dice adesso Greggio, è della società irlandese che non avrebbe eseguito le trattenute e versato i tributi dovuti al Fisco italiano. La società, invece, si giustifica appellandosi a un presunto «errore interpretativo», mente lui ribadisce di non aver mai sospettato nulla sul comportamento evasivo degli irlandesi. È vero, ammette in sostanza il signor Ezio, ma lo facevano a sua insaputa. Già, come Scajola, come il Batman dei Parioli o il cassiere di Rutelli."  (lanuovabq.it).

Se, nonostante i suoi film siano dei flop, si presenta come produttore di successo con la compiacenza dei mass media italiani è o non è un "FURBETTO ?".

Ma il vero problema non è questo, il vero problema di alcuni programmi televisivi che usando come scusa la satira o  la cronaca e furbescamente scelgono di essere forti con i deboli e deboli con i forti, possono provocare danni irrimediabili. Ho scelto tre casi trovati in rete, che nel link riportato sotto e nei due articoli di seguito ripresi da www.lettera43.it e www.lanuovabq.it  portano alla luce fatti che hanno avuto conseguenze drammatiche. Tutto ciò dovrebbe far meditare chiunque usi il mezzo televisivo. 
Un microfono e una telecamera se utilizzati senza buon senso e onestà possono diventare armi mediatiche micidiali e portare alla rovina definitiva una persona, compreso il suicidio. 





http://ilfiumeoreto.wordpress.com/2013/01/18/striscia-la-notizia-uccide-perseguitare-i-deboli-e-leccare-il-culo-ai-potenti

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IL COMMENTO DI UN LETTORE TRATTO DA www.lettera43.it

Curreri, l'ex ufficiale: «Giustiziato per onore»

Milano, Pastorello in isolamento. Possibile la perizia psichiatrica.

SAN VITTORE
Ma
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Commenti (2)
 Enzom 31/ott/2011 | 16:27
Striscia satira o Tribunale
Una mia riflessione...Il regista Mauro Curreri produce un film "Gli eroi di Pedrute" che presenta al Festival di Venezia.La critica lo stronca,non trova distributori.Tutte le sue attese e speranze si frantumano,i sogni svaniscono.Succede spesso che le aspettative vengano deluse,non sarà il primo ne l'ultimo.Se non hai le spalle coperte finanziariamente il tutto diventa un azzardo e si rischia di fallire.Con il flop arrivano i primi problemi,niente soldi per comparse e collaboratori,niente per il socio finanziatore(Pastorello) che forse ingenuamente pensava di trasformare il suo libro in un successo cinematografico.Promesse non mantenute,rabbia e delusione per tutti.La lezione probabilmente non è servita e Curreri che per recuperare denaro e gloria si butta in una nuova produzione,gli assicurano che da Roma arriveranno fondi.Ma sul più bello alcune comparse si rivolgono al TG satirico Striscia la notizia.Mentre il regista si trova in uno studio televisivo irrompe sulla scena l'inviato Moreno Morello che con una strategia mirata alla destabilizzazione del malcapitato lo accusa di varie malfatte ventolando fogli e microfono sul viso.Morello da buon provocatore conosce il mestiere sa che la sorpresa paralizza e destabilizza è un arma che usa sempre.Curreri balbetta giustificandosi di essere stato boicottato ma niente ferma il "nobile" Morello.Risultato? Per il regista Curreri un sputtanamento mega gallatico e se prima esistevano probabili speranze per recuperare denaro e gloria ora tutto svanisce,il teatro della falsità giudica immediatamente con una unica sentenza "Sputtanato".Sei un uomo finito,per tutti sei un truffatore e l'autenticità la dà Striscia.Niente sarà più come prima.Riflessione:Striscia è portatrice della verità assoluta?Chi sono per giudicare senza un contraddittorio leale?Ma il loro non è un TG satirico? Che satira è irrompere in uno studio e delegittimare l'ignaro protagonista? Se Curreri è un truffatore lo dovrebbe stabilire un Tribunale dove le parti si confrontano e non un programma televisivo. Seconda riflessione:Pastorello (l'omicida)uscito probabilmente con le ossa (e con la mente)rotte da questa avventura, dopo l'intervento di Striscia capisce che le ultime speranze di riavere il dovuto diventa un miraggio decide legittimato anche dal servizio televisivo di reagire uccidendo il regista.Ovviamente la mia è solo una facile interpretazione,ovviamente solo una mente malata può arrivare all'omicidio.Però e sottoscrivo però se fosse andata cosi.....
 Enzom 31/ott/2011 | 13:39
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UNO STRALCIO DAll'ARTICOLO "CHE FURBETTO IL SIGNOR GREGGIO,EVASORE A SUA INSAPUTA. www.lanuovabq.it

Il Trio Medusa, Gimmi Ghione, il Gabibbo, Capitan Ventosa, Brumotti: ecco le nuove star di questo giornalismo geneticamente modificato: fanno cronaca cabaret e ingaggiano attori e guitti per le loro inchieste. Non hanno bisogno di andare a caccia dei fatti: le notizie le inventano in studio, sono passate al montaggio e servite al pubblico. Ricordate quel prete con tendenze gay adescato in confessionale da un finto penitente, filmato e sbattuto in video dalle Iene di Italia1? Quei pirlotti vestiti di nero avevano mandato una giovane comparsa a fare da esca, a stimolare nel sacerdote le inconfessabili passioni, a offrirsi come docile preda. La telecamera nascosta ha documentato tutto: le prime avances, le toccatine di assaggio fino all’assalto finale. Certo, il viso del prete veniva oscurato e pure la voce camuffata, ma nel filmato mandato in onda una decina di volte, c’erano indizi chiarissimi che portavano al riconoscimento del disgraziato, ma soprattutto l’inquadratura del santuario dove il prete esercitava il suo ministero. Qualche mese dopo, il sacerdote si gettò sotto un treno .