sabato 16 febbraio 2013

LE CANZONI DI SANREMO 2013 NON OLTREPASSERANNO I CONFINI...

La musica italiana che vende e piace all'estero non è sicuramente quella fatta sentire a Sanremo. Giusto non riesumare cantanti e lasciare spazio hai giovani,ma nessuna della canzoni sentite avrà mai spazio nel mercato internazionale. Alcune funzioneranno solo in Italia,altre venderanno poco o niente. Credo e penso che la canzone italiana da esportazione sia solo quella interpretata da Ramazzotti, Pausini, Tozzi, Bocelli, Zucchero e pochi altri. Una musica melodica, forse unica nel suo genere ma che rispecchia fedelmente la nostra vocazione pane,amore e fantasia. Naturalmente diverso è il discorso per la Lirica, Pavarotti e Bocelli ne sono l'esempio.
Il Festival della canzone italiana rimane semplicemente una rappresentazione di quello che oggi sono delle novità nel campo musicale sul nostro territorio,niente di più di questo. Di sicuro non saranno queste canzoni che varcheranno i confini.
Anche per la scelta della Littizzetto nutro forti perplessità, oggi sembra un eresia non parlarne bene, ma poco importa,gli ascolti dimostrano che il Festival piace e tutti sono soddisfatti. Ma se togliamo la scenografia (bellissima) tutto il resto rimane molto casereccio, peccato perche grazie all'Eurovisione perdiamo un ottima occasione per valorizzare tante nostre peculiarità. Il "Made in Italy"primeggia nel mondo, ma il Festival di Sanremo non rispecchia tutto questo.

                                                                                                                     Il Rompiscatole


venerdì 15 febbraio 2013

QUANDO LA GRAVIDANZA DI CARMEN RUSSO DIVENTA SPETTACOLO GRATUITO...

Sono messi davvero male gli autori di "Buon Pomeriggio" Canale 5, se nel programma condotto da Barbara D'Urso da mesi trasmettono in continuazione la saga della famiglia Russo e Turchi.
Se può far notizia che una donna 55enne diventa madre, diventa monotona e forse esagerata la continua ostinata perseveranza della gravidanza e relativa nascita. I siparietti con parenti,nipoti e amici che quasi quotidianamente vengono riproposti sono patetici e ridicoli.
Evidentemente per gli autori questo basta e avanza per fare ascolti,(anche se sono sempre inferiori da quelli su Raiuno di Mara Venier) del resto, questo programma da sempre cavalca  banalità e ipocrisia mescolando il tutto e presentandolo come un contenitore  d'informazione e di attualità.
Forse gli autori pensano che, trasmettendo notizie e interviste di persone in difficoltà, cercando  tra gli spettatori un aiuto concreto, (fatto questo comunque positivo) possono distogliere l'attenzione su tante "baggianate" trasmesse,come appunto sono i siparietti dedicati ad Enzo Paolo Turchi e alla signora 55enne Carmen Russo. A meno che, tutto questo non sia imposto dalla signora Barbara D'Urso....in questo caso chiedo scusa.

                                                                                       Il rompiscatole

mercoledì 13 febbraio 2013

MAURIZIO CROZZA...MI HAI DELUSO.

Ieri sera al Festival di Sanremo Crozza è stato contestato da parte di pochi ( evidentemente organizzati) spettatori. Peccato, ma anche in questi casi si vede la stoffa del mestierante, inizialmente Crozza  si è trovato sorpreso ed impreparato ma dopo un attimo di imbarazzo e grazie all'aiuto di Fazio si è ripreso, proseguendo il suo intervento.
Questa la cronaca, ma la mia personale delusione è un altra, da sempre sono un ammiratore di Maurizio Crozza e francamente mai avrei pensato che un artista del suo pari si presentasse ad un appuntamento come il Festival con un copione datato. Stessi personaggi,stesse gag,stesse parodie  viste precedentemente nei suoi spettacoli televisivi.
Ora indipendentemente dalla somma percepita non trovo professionalmente etico tutto questo e considero una presa per il culo quello che Crozza ha fatto. Peccato,ripeto peccato.
Credo che alla base di ogni artista ci debba essere rispetto verso il pubblico, che indipendentemente da tutto è  e rimane il vero artefice del loro successo. Dispiace che Maurizio Crozza abbia abusato di tale opportunità. 

                                                                                                      Il rompiscatole

lunedì 11 febbraio 2013

MASSIMO GILETTI,FABIO FAZIO,LUCIANA LITTIZZETTO...E I FALSI MORALISMI.

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto

Massimo Giletti


Massimo Giletti,  Barbara D'Urso, Bruno Vespa, Mara Venier, guidano la classifica dei falsi moralisti, ma non sono i soli che in tv predicano bene ma razzolano malissimo. Tra narcisismo e finte smorfie, danno pseudo lezioni sulla moralità (anche se la loro prima preoccupazione è di come vengono ripresi,non amano i primi piani,si noterebbero i segni del tempo) e troppo spesso si erigono in ruoli che proprio non gli competono. Amano essere circondati da opinionisti formati  sempre e comunque dal solito giro d'amici,cortigiani, ma questo serve. Loro, i cortigiani,adulano e regalano sorrisi accondiscendenti hai padroni di casa per assicurarsi altre ospitate. Il moralista è un fine pensatore, come può essere uno scrittore che si occupa di etica e che predilige l'analisi dei comportamenti umani. Chi invece fa del moralismo utilizzando solo l'aspetto negativo o se ne serve ipocritamente è un falso moralista.
Barbara D'Uurso

Questi signori per le loro "analisi umane" percepiscono somme da capogiro, poi magari si commuovono davanti allo sventurato sfrattato.Ignorando, forse, che davanti ad una persona che non mangia da giorni poco importa le parole solidali, quelle non gli riempiono lo stomaco,vuole solo mangiare. Immagino le loro risposte, demagogia,populismo,banalità ecc...ma non cambia la sostanza dei miei ragionamenti.



Mara Venier

Oggi leggo i compensi di Fabio Fazio (circa 650mila) e della Littizzetto( circa 350mila), sono le regole del gioco, non bisogna stupirsi,esiste un mercato che determina il tutto. Però mi sorge spontanea una domanda...come sia possibile fare del moralismo,anche utilizzando la satira, quando si hanno i portafogli e la pancia piena? 


                                                                                                      Il rompiscatole