lunedì 24 febbraio 2014

MARA VENIER, PAOLA PEREGO, LORELLA LANDI - IL NUOVO CHE AVANZA....

Paola Perego

Che fossero in tanti si sapeva, ma vedere in questi giorni  programmi come "La vita in diretta" e "Domenica in" ci si accorge che i "leccaculi" aumentano in modo vertiginoso.
Ovviamente, essendo il "Festival di Sanremo" un prodotto Rai, va da se che non si parla mai male nel piatto dove si mangia, ma porcaccia miseria c'è un limite a tutto.
In questi programmi quei pochi che osavano dire la loro contraddicendo chi osannava il Festival venivano immediatamente reguarditi  dalle conduttrici che zelanti prendevano le distanze da queste dichiarazioni. 



Lorella Landi


Non parliamo poi di "Unomattina Magazine" dove Lorella Landi  si permetteva delle critiche personali  poco lusinghiere sui personaggi che non accettano interviste.
Ma come? Un servizio pubblico serio dovrebbe rappresentare ogni voce e accettare il giudizio dei vari opinionisti, anche quelli non graditi, certo che se quasi tutti gli opinionisti fan parte del solito giro ( Malgioglio, Zanicchi, Alessi, Bartoletti e molti altri) allora non possiamo aspettarci sorprese.


Mara Venier

Programmi strutturati male con delle evidenti ospitate dedicate ad amici, ex mariti, ex colleghi di lavoro e raccomandati. Programmi inzuppati di acidità e ipocrisia, dove tutti (in studio) si vogliono bene, si rispettano e si commuovono, ma dove non mancano le "frecciatine"nei confronti di persone mai presenti in studio, ecco l'ipocrisia e l'invidia emergere. 

Francamente in questi contenitori intravedo nelle  conduttrici tutte le peculiarità che hanno le persone poco felici e serene ma sopratutto donne che non accettano di invecchiare e il trascorrere del tempo. Ma questo lo negherebbero anche a se stesse.


                                                                                                Il rompiscatole


TRE COSE CHE LUCIANA LITTIZZETTO NON SA SUI BAMBINI DOWN E NUTELLA

TRATTO DA:  QELSI QUOTIDIANO  Lunedi 24 Febbraio 2014



“C’è un problema tra la gente”. E’ vero, ha ragione la Conad. Questo problema ha un nome: Luciana Littizzetto.
Durante la terza serata del Festival di Sanremo, Luciana Littizzetto, dopo un discorso intriso di un banale moralismo ha lanciato un appello alla Ferrero: “chiamate un bambino down per la pubblicità della Nutella”. Ok, Luciana: i tuoi buoni sentimenti ci colpiscono. Ma perché non l’hai chiesto innanzitutto alla Coop di cui sei testimonial? Se la Coop sei tu, perché non sono anche loro? Non sarebbe il caso di risolvere i problemi partendo da casa propria? Cos’è? Non vuoi cedere il testimonial?
Facile fare la paladina dei diritti con le vite, la reputazione, e i soldi degli altri. Cosa ha fatto di male il sig. Ferrero per meritarsi questo attacco in prima serata? Cos’hanno fatto i bambini down per vedersi strumentalizzati in una filippica di cui, l’unico scopo, è la ricerca di un facile consenso?
La pubblicità è sempre strumentalizzazione, manipolazione e persuasione. In buona fede, per carità, ma di questo stiamo parlando. Volendo si possono provare a strumentalizzare i bambini down per vendere più Nutella. Ma non sarebbe come usare il corpo delle donne allo stesso fine?
Il signor Ferrero, per come la vedo io, pare avere una cosa chiamata etica. Eh si, Luciana: l’etica.
Per non parlare di alcune cose che, probabilmente, chi lavora in Ferrero sa:
I bambini con la sindrome di down hanno tanta fame e uno su due è in sovrappeso. Altri disturbi correlati sono disturbi dentari, ipotiroidismo, disturbi psicopatologici, anomalie ortopediche, invecchiamento precoce e rischio di demenza più alto rispetto alla popolazione normale.
La loro alimentazione dovrà essere composta da alimenti che contengono molti antiossidanti per rafforzare le difese immunitarie come frutta e verdura che dovranno essere consumate crude e solo di agricoltura biologica.
Gli alimenti raffinati non dovrebbero far parte dell’alimentazione di persone che hanno un sistema immunitario indebolito come i bambini Down.
Ti suggerisco poi una serie di raccomandazioni documentate e scientifiche che fa l’Istituto Superiore di Sanità facilmente reperibili online. Se vuoi approfondire, leggi qui e qui.
Tra l’altro, Luciana, c’è anche un problema di carattere giuridico che riguarda le pratiche commerciali scorrette a danno di consumatori “particolarmente vulnerabili”. Ma non starò lì a tediarti con cose che avresti dovuto sapere e che invece non sai.
Cara Luciana, la prossima volta che decidi di strumentalizzare qualcuno fai una bella cosa: prima di sfoggiare la tua facile retorica, informati! La Coop sei tu e solo tu, Luciana. L’abbiamo capito che non cederai il testimonial.
Vito Kahlun

FABIO FAZIO E LA SUA "EDUCAZIONE TELEVISIVA"

La notorietà, il successo ma sopratutto i lauti guadagni hanno trasformato Fabio Fazio. La sua proverbiale "educazione televisiva" vera o simulata che fosse si è trasformata in una presuntuosità inarrestabile e la dimostrazione si è vista ieri sera durante la sua intervista condotta da Gramellini a "Che tempo che fa". 

Fabio Fazio

"Mi sono rotto le palle" dichiara Fazio, spiegando che essendo il Direttore Artistico del Festival, spetta solo a lui decidere, e lui,  piaccia o no ha fatto delle scelte. Nulla da eccepire ma non è questo il problema. Lui decida quello che vuole, ma anche chi critica il suo festival può tranquillamente dire la sua e questo crea a Fazio un forte mal di pancia. Lo si intuisce dalla sua malcelata insofferenza verso chiunque si permetta di criticarlo e tutto questo fa a cazzotti con la sua proverbiale "educazione televisiva". Personalmente vedere Fazio in siparietti con la Castà o con Terence Hill è stato penoso. Si crede "figo" e la sua voglia di piacere supera ogni sana logica. Non mi piace il suo falso perbenismo, ma sopratutto non mi piace la sua presuntuosità.  Quando si è pagati profumatamente non serve sottolineare che si lavora 12 ore al giorno, non serve sottolineare che alcune lacune del Festival derivano dallo stress per il troppo lavoro, perche dovrebbe ricordarsi che ci sono persone che pur di guadagnare mille euro al mese accettano lavori e orari quasi disumani. Non è retorica ma semplicemente realtà. Questione di sensibilità. Del resto queste sue "fatiche" durano qualche mese il resto è vacanza alla faccia di chi critica le sue scelte. No, Fabio Fazio non è lo stesso di prima..... 
                                                                                                     Il rompiscatole