lunedì 30 settembre 2013

PAOLA PEREGO E IL SUO NARCISISMO

Paola Perego

Mamma mia che delusione...Non che la Perego sia mai stata una conduttrice di alto spessore ma con la conduzione della "Vita in diretta" proprio non ci siamo. Incapace di trasmettere emozioni, ingessata e supponente preoccupata solo di apparire bella e disinvolta confonde la professionalità con il narcisismo assoluto.
Ma forse, se non fosse la moglie del manager Lucio Presta, la Perego sarebbe nel dimenticatoio da tempo, perché francamente non gli riconosco dei meriti particolari per essere al posto della Venier che, pur non piacendomi eccessivamente, di sicuro la surclassa  come ascolti e come conduttrice. Franco Di Mare prova a fare del suo meglio ma che fatica.....
Paola Perego è antipatica e i suoi sorrisi alla Hunziker la rendono fastidiosa e falsa anche se in questo ruolo però supera la rivale D'Urso e scusate se è poco.
                                                                                                          Il rompiscatole

lunedì 23 settembre 2013

"QUELLI CHE IL CALCIO" E NICOLA SAVINO CON GLI INVIATI INGUARDABILI

Nicola Savino

Due volte alla settimana su Raidue, tutti i giorni su Radio DJ. Decisamente questo è un periodo positivo per Nicola Savino, bravo e simpatico ma anche lui come tutti, dopo l'esordio televisivo e una discreta notorietà cambiano atteggiamento. Savino, mentre in video acquisisce  sicurezza perde in simpatia. Quella sua timidezza iniziale, come fosse capitato lì per caso, piaceva e lo rendeva decisamente simpatico. Quando l'emozione si trasforma in sicurezza ecco che si perde senza magari accorgersene quella spontaneità che piace un casino al pubblico. L'unico modo per tornare umili davanti alle telecamere è ricordarsi da dove si viene e sono sicuro che Savino, persona degna di rispetto, porrà rimedio.
"Quelli che il calcio" edizione Savino non porta rilevanti novità, anzi, i collegamenti sono discutibili, ripristinare la Vento e la Luxuria non è sicuramente una grande idea, collegamenti come quelli da Singapore o come quello da Verona, compreso quello esterno dallo studio, sono stati uno schiaffo alla professionalità. Quando si vuol fare dell'ironia(riferimento agli  inviati) o la si sa fare oppure meglio cambiare lavoro.  Savino 7+  Autori 4- Inviati 4-

                                                                                                              Il rompiscatole

lunedì 16 settembre 2013

A QUARTO GRADO CON GIANLUIGI NUZZI L'APPROFONDIMENTO E' UN DI PIU'

Gianluigi Nuzzi

La puntata di "Quarto Grado andata in onda Venerdì 13 Settembre su Rete 4 è stata noiosa e piatta. Gli spettatori, pochini per la verità (circa 1. 200.000) probabilmente diminuiranno. Del resto nessuna novità rispetto alla conduzione di Salvo Sottile, anzi, Gianluigi Nuzzi  troppo impegnato ad apparire come piace a lui che si dimentica di approfondire le storie che tratta, diversamente da come scrive. Nei servizi trasmessi nessuna novità di rilievo, niente che possa incidere sulle storie già raccontate trite e ritrite, niente di niente.
Opinionisti annoiati, la Palombelli interviene con precisazioni e ragionamenti talmente banali che mette noia, Alessandro Meluzzi con le sue teorie, sempre le stesse e mai concordanti con i fatti realmente accaduti. Massimo Picozzi è ininfluente.
Sabrina Scampini alunna diligente ora imita Bruno Vespa e propone in studio macabre ricostruzioni delle scene del crimine.
Ma torniamo a Nuzzi, algido e contratto intervista Katharina Miroslawa (l'unico fatto nuovo della serata) la ballerina polacca coinvolta nell'omicidio del suo amante l'industriale Carlo Mazza. Dopo aver scontato la pena chiede la revisione del processo, lei da sempre si dichiara innocente. Suo marito intervistato in Polonia la scagiona, Nuzzi in studio copre le vesti di un giudice inquisitore. Non gli permette di dire la sua, la incalza con domande provocatorie senza mai entrare nel merito e da quel poco che ho letto sulla Miroslawa mi sembra che Nuzzi di questa storia conosca ben poco. Alla fine non si è capito niente.
Quando si ha la presunzione di raccontare gli approfondimenti di un fatto bisogna prepararsi in modo adeguato altrimenti si cade nelle chiacchere da bar, parole infinite che non portano a niente e questo scusatemi non si chiama approfondimento. Questo programma è privo di anima.

                                                                                                Il rompiscatole