lunedì 28 luglio 2014

IL "FURBETTO" EZIO GREGGIO E I PROGRAMMI TELEVISIVI IPOCRITI

Che il sottoscritto non ami certi programmi televisivi che si ergono a paladini della giustizia e della moralità è un dato di fatto. Anche perche, sempre secondo loro, la definizione "furbetti"è il termine che normalmente  attribuiscono a loro discrezione. Non occorre scomodare Montanelli quando scriveva: «nella mia vita ho conosciuto farabutti che non erano moralisti, ma raramente dei moralisti che non erano farabutti». 

Ora, prendiamo il caso di Ezio Greggio, residente da anni in un "paradiso fiscale"come viene definito il Principato di Monaco.

Se, sessantenne si accompagna normalmente a giovani donne di eta variabile (18/23 anni). 

Se, "La colpa, dice adesso Greggio, è della società irlandese che non avrebbe eseguito le trattenute e versato i tributi dovuti al Fisco italiano. La società, invece, si giustifica appellandosi a un presunto «errore interpretativo», mente lui ribadisce di non aver mai sospettato nulla sul comportamento evasivo degli irlandesi. È vero, ammette in sostanza il signor Ezio, ma lo facevano a sua insaputa. Già, come Scajola, come il Batman dei Parioli o il cassiere di Rutelli."  (lanuovabq.it).

Se, nonostante i suoi film siano dei flop, si presenta come produttore di successo con la compiacenza dei mass media italiani è o non è un "FURBETTO ?".

Ma il vero problema non è questo, il vero problema di alcuni programmi televisivi che usando come scusa la satira o  la cronaca e furbescamente scelgono di essere forti con i deboli e deboli con i forti, possono provocare danni irrimediabili. Ho scelto tre casi trovati in rete, che nel link riportato sotto e nei due articoli di seguito ripresi da www.lettera43.it e www.lanuovabq.it  portano alla luce fatti che hanno avuto conseguenze drammatiche. Tutto ciò dovrebbe far meditare chiunque usi il mezzo televisivo. 
Un microfono e una telecamera se utilizzati senza buon senso e onestà possono diventare armi mediatiche micidiali e portare alla rovina definitiva una persona, compreso il suicidio. 





http://ilfiumeoreto.wordpress.com/2013/01/18/striscia-la-notizia-uccide-perseguitare-i-deboli-e-leccare-il-culo-ai-potenti

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IL COMMENTO DI UN LETTORE TRATTO DA www.lettera43.it

Curreri, l'ex ufficiale: «Giustiziato per onore»

Milano, Pastorello in isolamento. Possibile la perizia psichiatrica.

SAN VITTORE
Ma
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Commenti (2)
 Enzom 31/ott/2011 | 16:27
Striscia satira o Tribunale
Una mia riflessione...Il regista Mauro Curreri produce un film "Gli eroi di Pedrute" che presenta al Festival di Venezia.La critica lo stronca,non trova distributori.Tutte le sue attese e speranze si frantumano,i sogni svaniscono.Succede spesso che le aspettative vengano deluse,non sarà il primo ne l'ultimo.Se non hai le spalle coperte finanziariamente il tutto diventa un azzardo e si rischia di fallire.Con il flop arrivano i primi problemi,niente soldi per comparse e collaboratori,niente per il socio finanziatore(Pastorello) che forse ingenuamente pensava di trasformare il suo libro in un successo cinematografico.Promesse non mantenute,rabbia e delusione per tutti.La lezione probabilmente non è servita e Curreri che per recuperare denaro e gloria si butta in una nuova produzione,gli assicurano che da Roma arriveranno fondi.Ma sul più bello alcune comparse si rivolgono al TG satirico Striscia la notizia.Mentre il regista si trova in uno studio televisivo irrompe sulla scena l'inviato Moreno Morello che con una strategia mirata alla destabilizzazione del malcapitato lo accusa di varie malfatte ventolando fogli e microfono sul viso.Morello da buon provocatore conosce il mestiere sa che la sorpresa paralizza e destabilizza è un arma che usa sempre.Curreri balbetta giustificandosi di essere stato boicottato ma niente ferma il "nobile" Morello.Risultato? Per il regista Curreri un sputtanamento mega gallatico e se prima esistevano probabili speranze per recuperare denaro e gloria ora tutto svanisce,il teatro della falsità giudica immediatamente con una unica sentenza "Sputtanato".Sei un uomo finito,per tutti sei un truffatore e l'autenticità la dà Striscia.Niente sarà più come prima.Riflessione:Striscia è portatrice della verità assoluta?Chi sono per giudicare senza un contraddittorio leale?Ma il loro non è un TG satirico? Che satira è irrompere in uno studio e delegittimare l'ignaro protagonista? Se Curreri è un truffatore lo dovrebbe stabilire un Tribunale dove le parti si confrontano e non un programma televisivo. Seconda riflessione:Pastorello (l'omicida)uscito probabilmente con le ossa (e con la mente)rotte da questa avventura, dopo l'intervento di Striscia capisce che le ultime speranze di riavere il dovuto diventa un miraggio decide legittimato anche dal servizio televisivo di reagire uccidendo il regista.Ovviamente la mia è solo una facile interpretazione,ovviamente solo una mente malata può arrivare all'omicidio.Però e sottoscrivo però se fosse andata cosi.....
 Enzom 31/ott/2011 | 13:39
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UNO STRALCIO DAll'ARTICOLO "CHE FURBETTO IL SIGNOR GREGGIO,EVASORE A SUA INSAPUTA. www.lanuovabq.it

Il Trio Medusa, Gimmi Ghione, il Gabibbo, Capitan Ventosa, Brumotti: ecco le nuove star di questo giornalismo geneticamente modificato: fanno cronaca cabaret e ingaggiano attori e guitti per le loro inchieste. Non hanno bisogno di andare a caccia dei fatti: le notizie le inventano in studio, sono passate al montaggio e servite al pubblico. Ricordate quel prete con tendenze gay adescato in confessionale da un finto penitente, filmato e sbattuto in video dalle Iene di Italia1? Quei pirlotti vestiti di nero avevano mandato una giovane comparsa a fare da esca, a stimolare nel sacerdote le inconfessabili passioni, a offrirsi come docile preda. La telecamera nascosta ha documentato tutto: le prime avances, le toccatine di assaggio fino all’assalto finale. Certo, il viso del prete veniva oscurato e pure la voce camuffata, ma nel filmato mandato in onda una decina di volte, c’erano indizi chiarissimi che portavano al riconoscimento del disgraziato, ma soprattutto l’inquadratura del santuario dove il prete esercitava il suo ministero. Qualche mese dopo, il sacerdote si gettò sotto un treno .

EZIO GREGGIO EVASORE A SUA INSAPUTA

Questo articolo pubblicato sul sito "La nuova bussola quotidiana" (lanuovabq.it) dovrebbe far riflettere su programmi e personaggi televisivi....
Che furbetto il signor Greggio, "evasore a sua insaputa"
di Luigi Santambrogio24-07-2014
Il signor Ezio l’ha fatta grossa: 20 milioni di euro per fare la pace con l’Agenzia delle Entrate, una delle transazioni più alte mai pagate da un contribuente. Lo scoop è del Corriere della Sera che ha dato la notizia del grande accordo fiscale firmato dallo showman principe di Mediaset e gran sacerdote di Striscia la Notizia, il Tg satirico inventato da Antonio Ricci. 
Greggio, scrive il Corriere, aveva subìto l’avvio di un accertamento fiscale più di un anno fa,quando il Fisco aveva messo gli occhi sui 23 milioni di euro che Mediaset, tra il 2009 e il 2013, aveva pagato al conduttore di StrisciaPaperissima e Veline. Il contenzioso nasceva dal fatto che il Fisco sospettava rapporti poco chiari con la società irlandese Wolf Pictures Ltd, alla quale Greggio risultava aver ceduto tutti i diritti di sfruttamento economico della sua immagine poi venduti a Mediaset. E aveva da ridire anche sulla residenza a Montecarlo, che permetteva al conduttore di vedere tassati i propri redditi in misura molto minore che in Italia. Insomma, questione intricata e complessa che, in un primo tempo, Greggio pensava di poter districare e risolvere positivamente a suo favore. Le cose non andarono invece così e  Greggio, su consiglio dei consulenti tributari dello studio Crowe Horwath, si convinse che il gioco era troppo pericoloso e che «rischiava di dover sborsare, tra capitale, sanzioni e interessi, una cifra ben superiore (se non quasi doppia) a quei 20 milioni di euro». Da qui la decisione di pagare. Con tanti saluti non solo ai risparmi di una vita ma anche, e questo è forse il lato più imbarazzante, all’immagine del Grande Cacciatore di furbetti, fattucchiere e maghi della truffa che s'era pazientemente costruito in vent'anni di onorata e comica carriera.
La colpa, dice adesso Greggio, è della società irlandese che non avrebbe eseguito le trattenute e versato i tributi dovuti al Fisco italiano. La società, invece, si giustifica appellandosi a un presunto «errore interpretativo», mente lui ribadisce di non aver mai sospettato nulla sul comportamento evasivo degli irlandesi. È vero, ammette in sostanza il signor Ezio, ma lo facevano a sua insaputa. Già, come Scajola, come il Batman dei Parioli o il cassiere di Rutelli. Ma via, lei è un bel volpino.
Ok, adesso con il trucco scoperto, il contenzioso si chiude a un prezzo salatissimo: 20 milioni di euro e, aggiungiamo noi, con la riabilitazione in massa di tutti quei meschinelli beccati da Striscia a vendere il Colosseo. Greggio, insomma, come tanti altri soloni da teleschermo, moralisti a sua volta demoralizzati. Impareranno la lezione? Il plurale, in questi casi, è d’obbligo perché la creatura di Ricci ha fatto tristemente scuola. Con Striscia è nato il giornalismo stalking, il teppismo a mezzo stampa. Non c’è programma di informazione che non segua lo stesso modello: chi è considerato responsabile di qualcosa viene pedinato con la telecamera e se non risponde il verdetto è subito servito: colpevole. Senza appello. Succede alle Iene, aReport, a Ballarò, a Servizio Pubblico e Piazza Pulita: i conduttori si sentono tutti dei piccoli Assange.
Il Trio Medusa, Gimmi Ghione, il Gabibbo, Capitan Ventosa, Brumotti: ecco le nuove star di questo giornalismo geneticamente modificato: fanno cronaca cabaret e ingaggiano attori e guitti per le loro inchieste. Non hanno bisogno di andare a caccia dei fatti: le notizie le inventano in studio, sono passate al montaggio e servite al pubblico. Ricordate quel prete con tendenze gay adescato in confessionale da un finto penitente, filmato e sbattuto in video dalle Iene di Italia1? Quei pirlotti vestiti di nero avevano mandato una giovane comparsa a fare da esca, a stimolare nel sacerdote le inconfessabili passioni, a offrirsi come docile preda. La telecamera nascosta ha documentato tutto: le prime avances, le toccatine di assaggio fino all’assalto finale. Certo, il viso del prete veniva oscurato e pure la voce camuffata, ma nel filmato mandato in onda una decina di volte, c’erano indizi chiarissimi che portavano al riconoscimento del disgraziato, ma soprattutto l’inquadratura del santuario dove il prete esercitava il suo ministero. Qualche mese dopo, il sacerdote si gettò sotto un treno .
Certo, queste Iene della mutua si guarderebbero bene dallo spedire qualche muscoloso attore a fare le moine in un circolo Arcigay: sarebbero sommersi di proteste, contro di loro si scatenerebbe tutta la lobby Lgbt e dopo indignate interrogazioni in Parlamento le Iene sarebbero costrette a scusarsi e a mandare in onda, come riparazione, un’intervista di due ore a Nichi Vendola. Non occorre scomodare Montanelli quando scriveva: «nella mia vita ho conosciuto farabutti che non erano moralisti, ma raramente dei moralisti che non erano farabutti». Basta l’Agenzia delle Entrate, almeno una volta, a rimettere a posto i conti.