lunedì 3 dicembre 2012

I CONDUTTORI TELEVISIVI SI RICICLANO


Nell'aria si respira la voglia di cambiamento...in tutti i sensi, voglia di dare una svolta alla politica, alle amicizie che non ci soddisfano più, alle abitudini e anche alle solite facce che quotidianamente appaiono sui nostri schermi televisivi.
Ora sembra che i nostri conduttori televisivi si siano coalizzati per apparire meritevoli del posto che per grazia divina qualcuno a loro concesso, nei loro programmi sono tutti in difesa dei deboli e dei loro diritti, ridicolizzando la politica e i loro rappresentanti, manco fossero stati fulminati da una visione divina, eppure tanti di loro sono gli stessi che in passato erano l'espressione reale di quello che oggi contestano, anzi, partecipavano ed erano protagonisti di feste demenziali, amici di gente che oggi si vergognano di aver frequentato compresi politici accondiscendenti,  i Mora e i Corona con le loro spregiudicatezze erano ospiti conclamati dei loro programmi, i "divi" dei reality amici confidenti e tanto tanto spazio televisivo dedicato ai loro capricci. La gente comune assisteva impassibile alla farsa e alla demenza di questi nuovi personaggi chiedendosi dove avevano sbagliato per non aver avuto anche loro una possibilità per essere qualcuno. Insomma chi non appariva era e si considerava sfigato, non importa come, dove, e quanto, l'importante era apparire.
Oggi per fortuna qualcosa sta cambiando....migliaia di giovani comprendono che nella vita ci sono cose più importanti come gli affetti, un lavoro che ti gratifichi e tanta voglia di dare un senso alla nostra quotidianità. I falsi profeti sono caduti nella polvere e i loro emuli non se la passano bene in crisi d'identità sembrano pugili suonati.
Si respira aria nuova, voglia di altre facce anche televisivamente parlando, anche perche chi pensa di essere il portatore del nuovo forse si dimentica da dove arriva e non basta cambiare opinioni, coreografie o format per cancellare la loro meschinità.
E i fatti non si cancellano con la parola "demagogia".

                                                                                                       Il rompiscatole

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