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Michelle Hunziker |
Michelle Hunziker
felice dopo l’assoluzione in primo grado nel processo a Rimini che la vedeva
imputata per diffamazione aggravata nei confronti del suo ex manager Rody
Mirri.
La stampa, tutta, questa volta da
ampio risalto alla notizia tralasciando però di dire che durante il dibattimento
sono accaduti fatti che potrebbero stravolgere in appello questa sentenza. Le
richieste di condanna (sei mesi di reclusione per la Hunziker, un anno e
quattro mesi per Laudadio e un anno ad altri quattro imputati) avanzate dal
vice procuratore onorario Manuela Sisa secondo cui “questo modo di fare
giornalismo è Far West” sono state la conclusione della contro replica, mentre
l’avvocato Paolo Botticini che rappresentava la parte civile nel processo, metteva
in risalto avvenimenti accaduti durante le fasi del processo, uno su tanti, la
denuncia per aver dichiarato il falso in sede dibattimentale di due testimoni a
favore della Hunziker, accusa grave punita dal codice penale con pene severe, ma
che in caso di condanna queste dichiarazioni potrebbero aver condizionato l’esito del giudizio
in primo grado. Un altra imputata nello stesso procedimento che aveva chiesto il rito abbreviato nel frattempo è stata condannata, stessa imputazione della Hunziker, stessa procura ma diverso giudice, diversa sentenza.
Questo processo e
questa sentenza lasciano, comunque sia, tracce di un passato poco limpido di
Michelle Hunziker tanto da chiedersi semplicemente perche la Hunziker dopo aver dichiarato
pubblicamente che Mirri, dopo la pubblicità di “Roberta”, chiese sesso in
cambio di lavori che la ingolosivano tantissimo ma che lei rifiutò
categoricamente. Ebbene non fu così e questo è un dato di fatto perche in aula
l’avvocato Botticini nella sua contro replica mostrava un contratto (allegato
agli atti) di seicentocinquanta milioni firmato da Mirri con la società "Globo"dal quale risultava che la Hunziker, sei mesi dopo il presunto ricatto,
proseguì la sua collaborazione con l’ex manager presentando "La canzone del cuore"un programma
prodotto dallo stesso Mirri e trasmesso per quindici puntate su Telemontecarlo.
Non solo, fu sempre il suo ex manager che portò Michelle Hunziker dal “Costanzo Show” e da Fabio Fazio, sempre nei
mesi successivi della presunta richiesta sessuale, presenze televisive che la
fecero decollare verso la strada del successo. Fatti incontrovertibili, che non
sono incredibilmente bastati per condannare la Hunziker. Fatti però che lasciano l'amaro in bocca a chi pensa che in un aula di giustizia la verità possa sempre emergere. Questa è stata una verità processuale che non sempre corrisponde alla verità dei fatti.
Esiste anche la rete
dove si trovano filmati, documenti e foto che confermano quante omissioni siano
state fatte in questo processo terminato, per ora, con una sentenza che lascia, ripeto, sbigottiti e senza parole chi ancora crede ingenuamente che la legge sia uguale per
tutti.
In questa brutta storia troppi interessi,
troppe bocche cucite, troppe anomalie, troppo di tutto, mancano capitani coraggiosi
(giornalisti). Rimane la sensazione che troppe
cose non tornano…. Giovanni Giolitti
sosteneva che per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano.