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Si è svolta ieri presso il Tribunale di Rimini la seconda udienza che vede imputata Michelle Hunziker, Max Laudadio e altri per diffamazione in concorso tra loro, nei confronti di Rody Mirri ex manager della soubrette svizzera e novella sposa Trussardi.
Quello che stupisce non è la mancata presenza della imputata, che nell'udienza precedente aveva, tramite i suoi avvocati, dato forfait presentando un certificato che attestava il parto imminente, ma il totale silenzio della stampa.
Un silenzio assordante che maschera in modo vergognoso i meccanismi di interessi e coperture su questo processo. Si perpetua così una squallida operazione di copertura mediatica che dovrebbe fare inorridire i rappresentanti onesti della categoria.
" Nessuna notizia può restare inedita". In questa frase è riassunto il nuovo giuramento d'Ippocrate che i giornalisti hanno pronunciato pubblicamente tempo fa a Caserta specificando che il cronista che corre rischi per osservare questa regola deve avere il sostegno, corale,convinto, senza distinguo degli altri giornalisti.
Giuramenti e doveri sacrosanti che vengono calpestati, anche in questo caso, in virtù di un evidente tacito accordo che non fa onore alla categoria.
L'udienza di ieri con una maxi richiesta di risarcimento di 1 milione e 500,000 Euro è un fatto di cronaca, se non altro per il clamore mediatico che scaturì quando la Hunziker e soci, dai banchi di "Striscia la notizia", accusarono il manager. Fatti che la Procura di Rimini, ritenne infondati e per questo scattò il loro rinvio a giudizio.
Due pesi e due misure. Prima la gogna mediatica, poi il silenzio, quasi totale, eccetto alcuni quotidiani .
Come scrisse Henrì Bèraud "Il giornalismo è un mestiere nel quale si passa la metà del tempo a parlare di ciò che non si conosce e l'altra metà a tacere ciò che si sa."
Servizio tratto da ALTARIMINI.IT
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